Breve introduzione al mondo frattale
Un po' di tempo fa, Aristotele pensava che, per quel che riguarda le grandezze, "...quella che ha una dimensione è linea, quella che ne ha due è superficie, quella che ne ha tre è corpo, e al di fuori di queste non si hanno altre grandezze...".
Un autentico
artigiano della scienza, qualche tempo dopo, vide nella matematica la chiave di
volta per interpretare il mondo: "...il libro della natura e' scritto in lingua matematica ed i
suoi caratteri sono triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali
mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi
vanamente per un oscuro laberinto..." Galileo Galilei "Il Saggiatore".
"Why is geometry often described as 'cold' and 'dry'? One reason lies in its inability to describe the shape of a cloud, a mountain, a coastiline, or a tree. Clouds are not spheres, mountains are not cones, coastlines are not circles, and bark is not smooth, nor does lightning travel in a straight line..." (3)
Dalla fine del XIX secolo la scienza si è
orientata verso lo studio di sistemi complessi: basti pensare allo sviluppo
eccezionale che ha avuto la teoria quantomeccanica o quella della relatività.
Queste due teorie dimostrano come la ricerca (anche grazie a metodi e
modelli matematici, a strumenti potentissimi e a livelli di astrazione mai
raggiunti fino al XX secolo) non sia più legata all'immediata comprensibilità
da parte dell'uomo.
Per quanto riguarda l'unificazione delle forze,
l'ultima frontiera della fisica sembra essere la ricerca della prova che
materia, energia, spazio e tempo siano generati da vibrazioni delle supercorde,
cioè oggetti indivisibili a 10 dimensioni.
Grazie alla teoria relativistica abbiamo molte
più informazioni sull'Universo di quante potessimo ricavarne dalla fisica
classica ma, nonostante i grandiosi progressi fatti, oggi, scoprire le leggi
fondamentali e comprendere "in principio" la struttura del mondo non
sembra essere possibile poichè il traguardo viene continuamente ed
inesorabilmente spostato in avanti. La sola esplorazione dell'infitamente grande
o dell'infinitamente piccolo non è più sufficiente. Sempre più importante diventa investigare sul complesso
delle molteplici forme attraverso le quali si manifestano i principi che
regolano i rapporti tra le "cose": se ci è impossibile, al momento,
comprendere la causa, possiamo tentare di spiegare e capirne l'effetto e
pervenire, per strade diverse, alla causa stessa.
Per tentare di capire, di comprendere
l’intima essenza, si tentano delle “semplificazioni” ed ogni qualvolta
sembra finalmente colto il “termine ultimo” (o primo) ecco che questo si
apre in un nuovo infinito microcosmo.
Questa tendenza alla complessità, può essere
bene esemplificata appunto dai frattali, figure geometriche complesse e
caotiche determinate per approssimazione di una funzione ricorsiva: noi non
potremo mai sapere come sia la figura finale che ha le proprietà di un
frattale, ma dovremo limitarci ad un'approssimazione, che può essere indicativa
ma non è il frattale. È la stesso problema che si verifica nei sistemi
cosiddetti "non lineari": non è possibile determinare la
situazione finale date solo le condizioni di partenza, ma bisogna continuamente
aggiungere dati "sperimentali". Queste problematiche hanno dato
l'avvio allo studio del "caos deterministico", cioè di
situazioni di disordine ottenute però da processi matematico-fisici
deterministici.
Tuttavia con lo sviluppo continuo ed
esponenziale della capacità di calcolo, si possono creare figure che hanno la
stessa valenza matematica per la rappresentazione del frattale vero e proprio
come lo ha una
linea su un foglio per la rappresentazione di una retta.
I frattali erano già stati studiati per le
loro proprietà topologiche da Gaston Maurice Julia
(1) negli anni '20, ma non erano mai
stati visualizzati graficamente, né si sapeva come potesse essere la forma dei
"bacini di attrazione" di una funzione che veniva continuamente
iterata con se stessa.
Tutto quello che è mancato a Julia è stata la
capacità di calcolo che ha invece avuto B. B. Mandelbrot (2) circa vent’anni fa al centro "T. J. Watson" dell'IBM.
Riuscire a visualizzare questi strani oggetti matematici e
associarli a forme presenti in Natura, ha determinato il successo di Benoit
Mandelbrot;
questa associazione sembra quasi svelare che un'entità superiore abbia creato
la Natura realizzando un suo progetto per via matematica.
Questo approccio ai frattali prende il nome di I.F.S. (Iterated Function System) ed è una tecnica messa a punto da Michel Barnsley, matematico dell'Istituto di tecnologia della Georgia ad Atlanta. Il sistema escogitato da Barnsley permette di traslare, ruotare e scalare le coordinate X e Y di un punto dello schermo, in un nuovo punto, Xnew Ynew applicando a delle matrici i seguenti calcoli: (Xnew = a(h)*x + b(h)*y +e(h)) e (Ynew = c(h)*x + d(h)*y +f(h)). I parametri a, b, c, d, producono una rotazione e la loro grandezza determina il cambiamento di scala, mentre i parametri e, f sono responsabili della traslazione lineare del punto in esame, mentre h è il numero della matrice.
Nella
fisiologia umana possiamo individuare strutture riconducibili ai frattali: tra
queste, i vasi sanguigni, le fibre nervose e le strutture canalizzate.
Da studi e misurazioni effettuati sul polmone umano e di altre specie di
mammiferi è risultato che dette misurazioni mostrano i rapporti tipici di
oggetti frattali.
Anche se i vari organi assolvono a funzioni differenti, la loro struttura
frattale consente di comprimere nel minimo spazio grandi capacità di
estensione: se si pensa che la capacità respiratoria di un animale è
direttamente correlata alla superficie dei suoi polmoni, e che questi, in un
individuo normale, occupano uno spazio grande quasi come un campo da tennis, si
comprende quanto efficace sia stata la scelta "frattale" fatta dalla
natura per lo sviluppo dei nostri organi.
Il feto, secondo un’ipotesi ormai accreditata presso molti studiosi, sembra seguire una dinamica frattale nel suo processo di sviluppo e, inoltre, come non pensare ai frattali quando si guarda la doppia elica dei filamenti del DNA presente in ogni parte del nostro corpo?
Nel nostro universo, quello della relatività, delle
iperconnessioni e della pluridimensionalità, sostanzialmente diverso da quello
conosciuto e compreso da Isacco Newton, si apre una nuova prospettiva, un nuovo
modo di leggere e spiegare le “cose”, un nuovo linguaggio ed un nuovo
modello tutto da indagare. Che sia il mondo frattale?
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Nel 1958 si trasferì definitivamente negli Stati
Uniti, iniziando la sua lunga e fruttuosa collaborazione con l'IBM. Si
trovò infatti in un ambiente che gli permise di affrontare problemi in
diversi settori, con un'autonomia che nessuna Università, forse, gli
avrebbe consentito. Il suo lavoro fu pubblicato nel libro Les objets
fractals, forn, hasard et dimension (1975) e più compiutamente nel libro
The fractal geometry of nature (1982) |
(3) - Perchè la geometria viene spesso definita fredda e arida? Uno dei motivi è la sua incapacità di descrivere la forma di una nuvola, di una montagna, di una linea costiera, di un albero. Osservando la natura vediamo che le montagne non sono dei coni, le nuvole non sono delle sfere, le coste non sono cerchi, ma sono degli oggetti geometricamente molto complessi... |
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Fonti: T. Terragni, E. Argenti e T. Bientinesi