THE PHILADELPHIA EXPERIMENT |
L’esperimento
Philadelphia. Verità o leggenda?
"… Il Campo fu
efficace in una forma sferoidale oblunga, e si estendeva per Cento metri (Più
o Meno, dovuto alla posizione & Latitudine Lunare) fuori da ogni estremità
della nave. Ogni Persona Dentro la Sfera diventò vaga nella forma MA
osservava quelle Persone a bordo di quella nave come se anch'esse fossero
nello stesso stato, eppure camminavano sul nulla. Ogni persona fuori da quella
sfera non poteva vedere Niente salvo la forma chiaramente definita della
Chiglia della Nave nell'Acqua, PURCHE', naturalmente, quella persona fosse
abbastanza vicina da vedere ancora, appena fuori da quel campo. (...) Ormai,
Signore, Restano ben Pochi dell'equipaggio del cacciatorpediniere
Espierimentale. Molti diventarono matti, uno semplicemente passò
"traverso" il Muro di Casa sua sotto gli occhi di Sua Moglie &
Figlio & altri 2 Membri dell'equipaggio (NON FU MAI RIVISTO), due
"Andarono nella 'fiamma'", cioè "Gelarono" & presero
fuoco mentre portavano comuni Bussole, un Uomo portò la bussola & Prese
fuoco, l'altro venne per "Imporre le Mani" perché era il più
vicino a lui ma prese fuoco anche Lui. BRUCIARONO PER 18 GIORNI. La fede
nell'"Imposizione delle Mani" Morì Quando questo Avvenne & le
Menti degli Uomini saltarono a dozzine. L'esperimento Fu un Completo Successo.
Gli Uomini Furono Fallimenti Completi. …"
Questo è un estratto dalla prima lettera di Carl M. Allen a M.K. Jessup.
C.M. Allen è il primo a
parlare del presunto "Philadelphia experiment", altrimenti detto
anche "Project Rainbow", che sarebbe stato effettuato il 28 ottobre
1943.
Si decise di tentare l'esperimento sulla nave USS Eldridge sulla base della teoria del "Campo Unificato" di Albert Einstein. Detto esperimento metteva in relazione i campi magnetici e gravitazionali con altri fenomeni subatomici e si proponeva, applicando un campo magnetico ad un corpo, di provocarne la sparizione. Per dare corpo all'esperimento furono montati tre generatori elettromagnetici di alta potenza del tipo "De-Gausser" ed una volta attivati, la nave cominciò, pare, a scomparire avvolta in una luminosità verdastra. L'esperimento sembrava riuscito, ma il campo magnetico aveva alterato la fisiologia e gli equilibri psichici dell'equipaggio imbarcato. Infatti metà dell'equipaggio sarebbe impazzito, alcuni avrebbero preso fuoco ed altri sarebbero diventati invisibili.
A grandi linee, questo é quello che sostengono gli assertori della veridicità dell'esperimento.
Proviamo ad entrare nei particolari. Sembra che già nel 1930 l'Università di Chicago ventilasse la possibilità di ottenere l'invisibilità per mezzo dei campi magnetici. Questa ricerca segreta proseguì per oltre un decennio fino all'esperimento di cui parliamo.
Dal diario di bordo della Eldridge, però, non risulta che la nave sia mai stata a Philadelphia. Secondo il diario di guerra, infatti, rimase a New York fino al 16 di settembre del 1943. Dal 18 di settembre al 15 di ottobre avrebbe partecipato ad operazioni di addestramento in mare. Il 18 ottobre sarebbe partita con un convoglio navale per far ritorno a New York e vi sarebbe rimasta fino al primo novembre e così via, fino al 31 Dicembre quindi, la nave, sarebbe stata sempre in movimento e non avrebbe quindi potuto partecipare all'esperimento, ma questo (secondo i sostenitori del complotto) non dimostra nulla poiché, se il progetto era segreto, sarebbe stato naturalmente coperto in tutti i modi per ragioni di "sicurezza nazionale". La marina statunitense, sotto la pressione dell'opinione pubblica dell'epoca avanzò l'ipotesi che il "Philadelphia experiment" sarebbe stato confuso con esperimenti in atto per la "invisibilità delle mine magnetiche".
Allen, marine in concedo, entra nella marina mercantile e viene assegnato alla SS Andrew Furuseth: proprio mentre era a bordo di questa nave, egli afferma di aver visto la Eldridge in azione.
Obiettivamente la storia di Allen non é chiara. Egli afferma di avere visto la Eldridge sparire e riapparire in pochi minuti ma, sempre secondo i diari di bordo, la SS Andrew Furuseth (la nave da cui Allen avrebbe osservato l'esperimento) si trovava in crociera nel Mar Mediterraneo fino al gennaio dell'anno seguente.
Parliamo ora di un altro
personaggio coinvolto in questa strana e incredibile storia: Morris K. Jessup,
un astronomo e scrittore che finì suicida nel 1959. Jessup pubblicò un libro
dal titolo "The Case for UFOs" in cui
metteva a confronto enigmi del passato con i più recenti avvistamenti di
dischi volanti, coniugando i suoi studi in astronomia e la passione per le
civiltà scomparse; poco tempo dopo una copia del libro (con note ed
evidenziazioni scritte a mano al suo interno) venne spedita al comando
militare della marina. A seguito di ciò il comando militare convocò Jessup
che, visto il libro annotato, rivelò di aver ricevuto varie lettere scritte
con la stessa grafia. Si decise, quindi, di ripubblicare il libro completo
delle annotazioni di Allen e di altre aggiunte dallo stesso Jessup (è la
cosiddetta edizione VARO con una introduzione del comando militare).
Nell'ottobre del 1958 Jessup incontra lo scrittore Ivan T. Sanderson al quale consegna la copia del suo libro con le annotazioni, gli chiede di leggerla con attenzione e di metterla al sicuro "in caso gli fosse accaduto qualcosa". Sei mesi dopo, Jessup viene trovato suicida nella sua auto: era il 20 aprile 1959.
La storia finisce nel
dimenticatoio fino al 1977, quando appare sulla scena un libro di Charles
Berlitz (Without a Trace: New Information from the Triangle) che creò
il "mito" del triangolo delle Bermuda e riprese ad argomentare
sull'esperimento di Filadelfia.
Seguono varie pubblicazioni
e nel 1990, durante una conferenza, Al Bielek dichiara di aver partecipato
all'esperimento e di essere uno dei pochi sopravvissuti ma, ad una rapida
verifica, emerge chiaramente che in quel periodo Bielek non si trovava nemmeno
nelle vicinanze di Philadelphia.
Il mistero che ha circondato il famoso esperimento e' stato poi riproposto attraverso il cosiddetto Progetto Montauk. Il caso scoppiò nel 1990 dopo l'uscita di un libro-inchiesta, opera degli americani Peter Moon e Preston B.Nichols. Al centro della vicenda si trova una base dell'Aeronautica nello stato di New York, dove il governo americano avrebbe tentato un esperimento di viaggio nel tempo. Tutto sarebbe iniziato con il lavoro pioneristico di Wilheim Reich e Nikola Tesla, negli anni 40, con alcuni presunti esperimenti governativi sul controllo delle condizioni meteorologiche, consolidandosi successivamente con l'esperimento di Filadelfia, e giungendo, tra gli anni 70 e 80, ad una definitiva manipolazione dello spazio/tempo. Testimone-chiave, dell'intera vicenda e' uno degli autori del libro: Preston Nichols. Personaggio molto controverso, sostiene di aver lavorato per il "Montauk Project" e di esserne uscito negli anni 80. La storia avrebbe visto coinvolti anche gli UFO. (…!)
In definitiva: verità
celata o leggenda?
Tutto lascia pensare che non ci troviamo davanti al resoconto di esperimenti scientifici ma che si tratti di pura invenzione fantascientifica sulla quale molti hanno speculato e che il Web sia stato usato come cassa di risonanza di un'autentica BUFALA così come, più o meno, lo "sbarco" o l'incidente di Roswell in cui un manichino spacciato per "cadavere" di un alieno venne sottoposto ad autopsia.
Approfondimenti:
Il libro di Morris K. Jessup nella edizione VARO con le lettere di Carl M. Allen a M.K. Jessup
"L'esperimento Philadelphia" (a cura di L. Berto): http://www.daltramontoallalba.it/confiniscienza/esperimentophiladelphia.htm
"Philadelphia Experiment" (a cura di S. Tansini): http://www.daltramontoallalba.it/confiniscienza/philadelphiaexperiment.htm
Wikipedia, l'enciclopedia libera della rete: Esperimento di Philadelphia