Cenni biografici Nino Di Bari è nato a Genzano di Lucania il 20 Novembre 1966. Di formazione umanistico-letteraria, nel 1985 ha conseguito la Maturità Classica a Potenza e, successivamente, nel 1990, la Laurea in Lettere con indirizzo storico filologico, presso l'Università degli Studi di Bari. Vive a Genzano di Lucania ove insegna Letteratura Italiana e Latina presso il Liceo Scientifico Statale "E.Majorana". Si interessa di Filologia Romanza e Teologia (attualmente iscritto presso la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, ha ricevuto il ministero dell'Accolitato). Nel Febbraio del 2009 pubblica la fortunata raccolta di liriche Non tutto è perduto. Il
vecchio e la luna
è il suo primo romanzo. |
Nino Di Bari Altre sezioni interessati:
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Non tutto è perduto (con una prefazione di Gianrocco Guerriero "Lo slancio metaforico della parola e il significato dell'attesa nel linguaggio poetico di Nino Di Bari") è il suo primo lavoro dato alle stampe. «Cosa
resta, allora, di poetico nei versi di Nino Di Bari? -si chiede Guerriero- Restano le parole. Pure, significanti, sapientemente accostate. Un dolce ruscello di parole, alimentato
da un lento sciogliersi di pensieri, ricordi, vissuti; che nel suo fluire appena percettibile, con gorgoglii misurati e costante limpidezza, fa sì che il lettore, pian piano, senta il bisogno di
sedersi sulla riva ed ivi rimanere ad ascoltare. Senza bisogno d'altro, per sentirsi in armonia con l'Universo, e quindi felice. Per un lungo attimo.
Litteris servabitur orbis? Credo di no. E tuttavia, nel silenzio, un grido messianico sembra udire: non tutto è perduto ...
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Un racconto avvincente basato sulla tecnica narrativa dell'analessi e dei richiami storico-teologici dei momenti più problematici ed esaltanti della storia della Chiesa. Una rivisitazione appassionata ed appassionante della vita di un uomo che ha contribuito a ridefinire l'essenza dell'uomo di ogni tempo e a riqualificare in dignità la vita dell'uomo contemporaneo. Una rilettura nuova e snella che nasce da un godibile intreccio tra Storia e leggenda, tra eventi reali e dinamiche immaginarie. Un romanzo da leggere e da meditare. Brano tratto da Il vecchio e la luna Una
nuvola giovane (ma, è risaputo, la vita delle nuvole è breve e
movimentata) faceva la sua prima cavalcata nei cieli, con un branco di
nuvoloni gonfi e bizzarri. Quando passarono sul grande deserto del Sahara,
le altre nuvole, più esperte, la incitarono: «Corri, corri! Se ti fermi
qui sei perduta.» La nuvola però era curiosa, come tutti i giovani, e si
lasciò scivolare in fondo al branco delle nuvole, così simile ad una
mandria di bisonti sgroppanti. «Cosa fai? Muoviti!», le ringhiò dietro
il vento. Ma la nuvoletta aveva visto le dune di sabbia dorata: uno
spettacolo affascinante. E planò leggera. Le dune sembravano nuvole d'oro
accarezzate dal vento. Una di esse le sorrise. «Ciao», le disse. Era una
duna molto graziosa, appena formata dal vento, che le scompigliava la
luccicante chioma. «Ciao,
lo mi chiamo Ola», si presentò la nuvola, «lo, Una», replicò la duna.
«Com'è la tua vita lì giù? » «Mah! Sole e vento. Fa un po' caldo ma
ci si arrangia. E la tua?» «Sole e vento, grandi corse nel cielo». «La
mia vita è molto breve. Quando tornerà il gran vento, forse sparirò».
«Ti dispiace?» «Un po'. Mi sembra di non servire a niente». «Anch'io
mi trasformerò presto in pioggia e cadrò. E il mio destino.» La
duna esitò un attimo e poi disse: «Lo sai che noi chiamiamo la pioggia
Paradiso?» «Non sapevo di essere così importante,» rise la nuvola. «Ho
sentito raccontare da alcune vecchie dune quanto sia bella la pioggia. Noi
ci copriamo di cose meravigliose che si chiamano erba e fiori». «Oh, è
vero. Li ho visti.» «Probabilmente io non li vedrò mai», concluse
mestamente la duna. La
nuvola rifletté un attimo, poi disse: «Potrei pioverti addosso io...».
«Ma morirai...». «Tu però, fiorirai», disse la nuvola e si lasciò
cadere, diventando pioggia iridescente. Il
giorno dopo la piccola duna era fiorita. |
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