VINCENZO GUGLIELMUCCI

Cenni biografici

Vincenzo GUGLIELMUCCI è nato a Genzano di Lucania (PZ) nel 1951. Qui vive ed è stato impegnato come docente di discipline tecnico - scientifiche presso l'Istituto Prof. per l'Agricoltura e l'Ambiente. Dal 2005 è passato al Liceo Scientifico "Ettore Majorana" di Genzano. Appassionato studioso di storia e cultura locale, ha esordito nel 2003 con il saggio La Cavalleria Nazionale (Avvenimenti in Genzano di Basilicata dopo il 1860 - Il brigantaggio) a cui è seguito, nel luglio 2004, Il disastro del Vallone dei Greci (Documentazione storica di una improvvisa frana in cui perirono 15 persone).

Sono sempre Genzano e le sue vicende storiche l'ambito di ricerca di Vincenzo Guglielmucci che nel corso del 2009 consegna alle stampe un altro interessante testo (Pianetalibro Editori, Tipografia Centro Stampa Multimediale, Genzano di Lucania, 2009): un certosino lavoro di ricerca dei documenti riguardanti una sorta di sollevazione popolare accaduta nel nostro paese. Si tratta de Il tumulto popolare in Genzano di Basilicata. Domenica di Pasqua del 1846 a cui seguirà nel 2011 Patrioti e vicende brigantesche. Genzano di Basilicata nel Risorgimento. Nel 2013 (Telemaco Edizioni, Tip. Centro Stampa Multimediale) vede la luce Luoghi e storie in Genzano di Basilicata e l'anno successivo (stesso editore e tipografia) Acerenza. Cronaca di una tragedia. 14 maggio 1901.

Ha scritto, inoltre, vari testi teatrali in vernacolo: 

  • Quànn fôz u sessànt (Quando fu il 1860)

  • La vutaziôn d'la libbertà (La votazione della libertà - Il plebiscito)

  • La Repubblèch du 1799 (La Repubblica del 1799 - La tragica storia del marchesino Filippetto De Marinis)

V. Guglielmucci

 


Altre sezioni interessati

Storia e Monumenti

Cantami o diva ...

 

Per le persone meno fortunate di noi:

Opera S. Francesco

 

Questo saggio di Vincenzo Guglielmucci non è una nuova storia del brigantaggio ma è piuttosto uno scrupoloso lavoro di "ridimensionamento" e "ricollocazione" degli eventi storici ad esso collegati, con lo scopo di offrire un repertorio di fonti e documenti, che altrimenti resterebbero ancora (e forse per sempre) ignorati e sottovalutati.

E' questo il caso dell'opera e del ruolo svolti, all'interno della lotta al brigantaggio, da parte della Cavalleria Nazionale ...

(dalla Presentazione di M. Marotta)

 



... sono trascinate a valle ed inghiottite da migliaia di metri cubi di terreno che ricoprono, seppellendoli, senza possibilità di scampo, uomini, cose ed animali. 

E' la notte del disastro evocata con terrore nel corso degli anni successivi, dalle persone anziane del paese, nel ricordo di quel terribile evento accaduto la sera del 3 gennaio 1906 ...

E' appena trascorso il Capodanno dell'anno 1906, è il giorno tre, mercoledì, l'aria è fredda e nevosa ...

 



Ci sono gli storici, quelli che scrivono e discutono di storia con la “S” maiuscola e c’è poi quel “pulviscolo” di storici patrii che, ai margini dei circuiti culturali che contano, con grande fatica ma anche con grande rigore intellettuale e attenzione scava negli archivi per portare a galla fatti, avvenimenti, personaggi legati ad un determinato territorio, ad una specifica comunità, animato unicamente dall’interesse, dall’amore per quello che il grande Giustino Fortunato chiamava il “selvaggio borgo natio”.

[…]

In questa occasione, l’attenzione di Guglielmucci si è concentrata sul “tumulto popolare” scoppiato a Genzano il giorno di Pasqua del 12 aprile 1846 allorché, con la incoscienza che contraddistingue le masse tumultuanti e sfiorando una tragedia dalle proporzioni immani, il popolo genzanese ha invaso la cappella di Maria Santissima delle Grazie, da tempo chiusa al culto perché abbisognevole di interventi di ristrutturazione.

Guglielmucci ha scelto di ricostruire il tumulto attraverso la copiosa documentazione dell’epoca (le testimonianze degli uomini e delle donne di Genzano, l’istruttoria condotta dai giudici dell’epoca, la sentenza emessa dalla Gran Corte Criminale, ecc.), “facendo parlare” direttamente e solamente le carte, i documenti d’archivio così come sono stati all’epoca prodotti, come si sono accumulati e come li ha rinvenuti, senza alcun commento, salvo una piccola opera di cucitura.

(Dalla presentazione di Costantino Conte)  

 



"... Attendiamo da giorno in giorno, i propagatori, e mi attendo pure da Basilicata l'esito della Dieta di Genzano ove si sono riuniti molti dei nostri fratelli"

Chi lo avrebbe mai detto, Genzano, già sul finire della prima metà dell'ottocento è stata sede di primaria importanza e centro di riferimento lucano di una setta segreta o carbonara denominata "Società Cristiana" a cui erano affiliati, al momento della sua scoperta, almeno una ventina di sovversivi e cospiratori.

Ma non basta, a seguito dell'assedio e della successiva capitolazione di molti paesi limitrofi o comunque vicini a Genzano, si teme che le bande di briganti che infestano ormai tutti i territori di Basilicata possano dare l'assalto anche al nostro paese.

Sotto il pressante timore di questi eventi vengono erette le barricate di Genzano.

Per la precisione furono quattro: al muro rotto, alla beccaria, al cortile marchesale, a Sant'Antonio. Praticamente furono chiusi e presidiati tutti gli accessi al centro storico dove si sarebbero ritirati gli abitanti di Genzano in caso di attacco.

Fortunatamente non vi fu alcuna invasione brigantesca perchè questi, dopo aver espugnato Venosa e Lavello, si diressero A Melfi.

Infine viene ripercorso l'ultimo tratto della scellerata vita del brigante Giuseppe Nicola Summa (Ninco Nanco) fino al suo sanguinoso epilogo.

E' grazie all'instancabile lavoro di ricerca svolto da V. Guglielmucci se parti importanti della nostra storia vengono finalmente riscoperti e portati all'attenzione di tutti.

 



Vincenzo Guglielmucci, studioso e ricercatore, non finisce di stupirci con le sue rievocazioni di fatti, luoghi e storie che vengono così scoperte ed offerte a quanti si vogliono interessare e magari riappropriare di parti importanti della nostra cultura e storia locale.

"Attraverso la ricostruzione minuziosa fatta dall'Autore ogni evento ed intervento stimola il lettore all'approfondimento che è favorito da un apparato essenziale e preciso di note esplicative. Il lavoro compiuto da Vincenzo Guglielmucci è dunque una pregevole testimonianza alla riscoperta di un patrimonio di ricordi e di avvenimenti che dovrebbe interessare non solo coloro che ancora si sentono legati alla storia e alla cultura del proprio paese e che dovrebbe maggiormente coinvolgere e vedere incuriositi e motivati a rintracciare e conservare le proprie "radici" le giovani generazioni."

 



Mariangela Rutilo, Presidente dell'Associazione Culturale "Acheruntia" così presenta quest'ultimo lavoro di Guglielmucci:

"Accessibile, discorsivo, il testo si presta ad una facile e scorrevole lettura, che riesce a far immergere immediatamente il lettore nel contesto emotivo dei fatti trattati. La cronaca della storia, supportata da una doviziosa moltitudine di documenti dell'epoca, ha lo stile quasi di un documentario cinematografico, e accompagna il lettore nel dramma dei protagonisti, come nella sceneggiatura di un film. Questi sono vissuti e descritti attraverso una lente di ingrandimento in tutta la loro umanità, con un meticoloso soffermarsi accanto ad ognuno di essi.

Si mette in risalto lo zelo dei soccorritori e la tragedia dei singoli, passando in rassegna una carrellata di personaggi dell'epoca, protagonisti, loro malgrado di una sorte avversa o di proprie virtù. Non mancano i richiami ad una più ampia contestualizzazione storica ed ambientale, che delinea un affresco completo di un tempo ormai così lontano e sbiadito, la cui rievocazione letteraria lo riporta alla ribalta cancellandolo dall'oblio."

 

 

 


Torna alla Home Page della Sezione "Arte & Letteratura"