PASQUALE MENCHISE

SAGGISTICA


LA "MISSA MEDITERRANEA" DI PASQUALE MENCHISE

Un inno potente che si sprigiona dalle terre intorno al "Mare Nostrum" e sale verso il Padre di tutti. Solenne testimonianza di imperioso anelito di unità di quanti, intorno al mare Mediterraneo, hanno costruita una civiltà umana considerevole. Solennità, forza espressiva, fluido contappunto, poderosa polifonia, il tutto intramezzato da brani declamati a mo' di ostinata, insistente davidica implorazione sono gli ingredienti che compongono questa Messa del giovane compositore genzanese Pasquale Menchise. Non so se e fin dove la critica musicale si sia interessata a quest'opera notevole di un compositore che ha al suo passivo il solo neo di essere meridionale e aver intitolata la sua stupenda composizione al Mare per il quale i critici nordici che contano hanno considerazione di realtà lontana e quasi straniera.

Personalmente ritengo però che il tempo - e non ne passerà molto - darà ragione al Menchise e non mancheranno veri intenditori che apprezzeranno la Missa Mediterranea... L'impostazione solenne e sobria si adatta perfettamente al senso del testo. Gli assoli, ora poderosi ora imploranti, non escludono la fruizione di alcuni brani nella liturgia. È la novità che rende questa Messa espressione dell'uomo di oggi che racconta i problemi suoi e dei suoi simili, con lo sguardo costantemente rivolto agli ultimi, a quelli privi di ogni diritto, che lottano quotidianamente per sopravvivere. Si incontra la voce dell'uomo che si prostra nella sua miseria, che esplode la propria riconoscenza innanzi alla sua grandezza, che si fa interprete della voce di tutto il creato per gridare all'Altissimo i non pochi e drammatici problemi dell'umanità di oggi non disgiunti da un anelito di fraternità e di pace, sono i brani declamati con grazia e con forza, ma sempre con convinzione.

Dino Becagli non poteva esprimersi meglio nelle parti recitate. Notevole la interpretazione del soprano Tiziana Galderi, del mezzosoprano Angela Rocciola, del tenore Francesco Marsiglia e del baritono Saverio Sangiacomo. Impeccabile il coro "Ensamble Gesualdo" diretto da Francesco Rosa. A tutti complimenti vivissimi. Al caro Maestro Menchise, con le felicitazioni migliori, l'augurio che possa produrre ancora molte opere come questa che oso definire "Missa Solemnis". Sono infatti convinto che lo sviluppo di una terra, dopo l'affermazione della civiltà dell'amore che porta la nostra fede, è affidato allo sviluppo artistico e culturale di cui Menchise ha offerto recentemente un nobile esempio.

Dalla rivista "In cammino" (Testo di D.G.G.)


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