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GIUSEPPE PEDOTA POESIA E SAGGISTICA
Jorge Luis Borges |
Estos signos son lava mediterranea de tu Magna Grecia
numeros que remedan y la demostración como querìa Albert de la trasformación de la energia
dedicato a G. Pedota per la sua opera Parigi 1964 |
Il commento dell'Artista Borges mi fu presentato in una cena a Parigi da un comune amico a cui avevo portato in visione alcuni miei quadri. Era l'anno 1964 ed il poeta era irrimediabilmente cieco. Ricordo che si volse improvvisamente, eludendo altri interlocutori, incuriosito di come il padrone di casa parlasse delle mie opere. Borges lo pregò di continuare a descriverle, "vedendole" per lui. Poi per tutta la sera parlò d'altro, soprattutto d'esoterismo. Citava la Philosophia sagax di Paracelso e Keplero e Bruno, Cardano, Bohme, Albatenio, come fossero vicini di casa. Il suo spagnolo era talmente fluido e incantevole da non aver bisogno di interprete. Ciò che in lui più mi affascinava era il sentire magico dell'essere filtrato da una smisurata cultura. Molto tardi, chiese al mio amico di scrivere per me, e al fine mi offrì il foglio con un gran sorriso. Questa poesia è per me testimonianza altissima ed unica. Avrebbe potuto e saputo ricompensarmi da sola della mia creatività. Lo sentii soltanto altre due volte. Accomunai il suo destino a quello del mio caro Carlo Levi.
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